Maschera del dottore della Peste. Vetro soffiato, ametista e nero.
Venezia fu colpita più volte e con grave danno dalla peste. Non si conoscevano le cause e le cure. Per evitare il contagio i dottori indossavano una maschera con il becco da uccello e lo riempivano di medicamenti o di una spugna imbevuta di aceto nella speranza che ciò potesse salvarli. La sua veste di tela cerata, nera, copre il medico fino ai piedi. I guanti e il cappello servivano a coprire le mani e la testa.
Oggi è una tipica maschera veneziana: la si incontra nei negozi passeggiando lungo le calli.
Dimensioni: (h) 27 cm
LA SAPIENZA CHE SCORRE NELLE MANI
Visitando la vetreria Venier si ha la sensazione di essere in una antica bottega rinascimentale italiana dove il lavoro incessante si intrecciava con la creatività dei maestri, la conoscenza dei materiali, il rigore, i desideri di dame e committenti, la riverente ubbidienza degli assistenti.
Figure centrali sono sicuramente i Maestri vetrai che fin dalla più giovane età (10-12 anni) hanno condiviso la loro esistenza con l’incandescenza del vetro: in loro vive l’esperienza e la tradizione di secoli di storia, rinnovata attraverso la specializzazione in poche, se non in un’unica, lavorazione per la quale sono conosciuti e stimati: c’è chi infatti è maestro nei lampadari, chi nelle sculture, chi nei vasi… e la loro fama è giunta fino a importanti Capi di Stato e le loro opere trovano posto nei musei più famosi del mondo.
Nell’incontrare Pino Signoretto si capisce che la maestria è figlia dell’umiltà e dell’esperienza. Le sue mani sono le sue compagne [...]
Davanti al Maestro Walter Furlan non si può che provare profonda ammirazione per un uomo che con le sue mani ha contribuito a plasmare la storia del [...]
Saper guardare è importante, ma per un maestro vetraio anche il disegno è essenziale: è uno dei modi con cui si conoscono le cose, un passaggio [...]