All’interno delle fornaci di Murano gli strumenti che i maestri vetrai usano sui loro scagni per manipolare la materia incandescente sono rimasti invariati da secoli. La canna (chiamata anche ferro sbuso) è l’attrezzo principale con il quale si lavora il vetro: si tratta di un tubo di metallo lungo circa un metro e mezzo con il quale si raccoglie il bolo dal crogiolo e lo si soffia modellandolo su una placca metallica detta bronzino per formare una sfera cava dalla quale ricavare l’oggetto desiderato. Altrettanto fondamentale è la borsella, la pinza in ferro usata per modellare il vetro fuso che ha forme diverse a seconda della funzione e della modellatura.

Sono indispensabili anche il tagiante, una sorta di forbice per tagliare il vetro nelle fasi iniziali di lavorazione, e il pontello, una asta di ferro che permette di sostenere e lavorare l’oggetto ancora caldo.